Lacrime vere, birra e sorrisi.
Con questo post ne approfitto per togliere il dubbio a peppercorn7.
In questi giorni ho raggiunto il mio limite.
Ho caricato, caricato, caricato. Poi, dopo l’ennesimo fallimento, dopo che l’esaminatrice dell’esame pratico di guida – il secondo che ho tentato – ha pronunciato "Esito Negativo", il mio boccale ha straripato.
Sono uscito da quella macchina e, dopo qualche passo a testa bassa e con le mani chiuse a pugno, ho urlato, bestemmiato e pianto come non facevo da anni.
Come forse nemmeno anni fa avevo fatto.
Ho bestemmiato, urlato e pianto la mia inutilità.
Poi sabato sono andato a una tendata con amici di studentirovereto.it e lì ho svuotato la mente, forse anche grazie all’aiuto dell’unica bionda che sopporto senza problemi.
Ero brillo, non ubriaco, ma ciò è bastato a farmi ridere, a farmi spegnere il cellulare e non pensare più a niente se non agli alberi, al cielo e alle stelle.
Era tutto blu, su varie tonalità.
Mi sono sentito parte di quell’oscurità così rilassante.
Ho visto coppie e coppie e coppie pomiciare serene. Ho baciato anche io.
Misto tra delirio e falsa felicità, ho passeggiato in compagnia di Mario, un amico vero. Lui che si è sborniato di proposito pur di baciarsele, mentre a me l’alcool dava l’effetto opposto. Più la libidine mi avvolgeva, meno avevo voglia di loro.
Ho dormito nel sacco a pelo che usavo quand’ero boy scout. Mi sono addormentato guardando il fuoco e mi sono svegliato poco dopo col fetore di una coperta bruciata nel naso.
In questi ultimi giorni il rapporto di veglia è stato 62 ore sveglio contro 3.5 dormiente. Le 13 ore di oggi hanno compensato piuttosto bene.
Mi serviva, mi serviva staccare. Anche se allo svanire dell’effetto dell’alcool, mentre chi aveva esagerato sboccava l’anima, i miei pensieri si erano nettamente amplificati.