Luna piena.
Alice: But I don’t want to go among mad people.
The Cat: Oh, you can’t help that. We’re all mad here. I’m mad. You’re mad.
Alice: How do you know I’m mad?
The Cat: You must be. Or you wouldn’t have come here.
Alice: And how do you know that you’re mad?
The Cat: To begin with, a dog’s not mad. You grant that?
Alice: I suppose so,
The Cat: Well, then, you see, a dog growls when it’s angry, and wags its tail when it’s pleased. Now I growl when I’m pleased, and wag my tail when I’m angry. Therefore I’m mad.
Arriva poi quel momento in cui mi sento perso e se vogliamo dirla tutta anche solo. Disinteressato, direbbe qualcuno – e saprei dire anche chi -, ma in verità credo sia più un essere distratto o, nella peggiore delle ipotesi, interessato a troppe cose.
Un po’ come stasera, o meglio stanotte, che mi sono trovato a cercare la luna a destra, dove ero solito guardarla, e non trovarla. Poi, ore dopo, alle porte dell’alba trovarla lì, piena, tersa, splendida. Lì e solo per me, mia. Raggiante e bianca, tonda e pulita.
Forse è questo che mi fa sentire inadatto. Non ho una guida e cerco di camminare a modo mio. Sono così pieno di me, in apparenza, da pretendere di non avere bisogno di nessuno.
Fino a rendermi conto che non ho semplicemente trovato nessuno da seguire.