aside 29/12 2012

    Luna piena.

    Alice: But I don’t want to go among mad people.
    The Cat: Oh, you can’t help that. We’re all mad here. I’m mad. You’re mad.
    Alice: How do you know I’m mad?
    The Cat: You must be. Or you wouldn’t have come here.
    Alice: And how do you know that you’re mad?
    The Cat: To begin with, a dog’s not mad. You grant that?
    Alice: I suppose so,
    The Cat: Well, then, you see, a dog growls when it’s angry, and wags its tail when it’s pleased. Now I growl when I’m pleased, and wag my tail when I’m angry. Therefore I’m mad.

    Arriva poi quel momento in cui mi sento perso e se vogliamo dirla tutta anche solo. Disinteressato, direbbe qualcuno – e saprei dire anche chi -, ma in verità credo sia più un essere distratto o, nella peggiore delle ipotesi, interessato a troppe cose.
    Un po’ come stasera, o meglio stanotte, che mi sono trovato a cercare la luna a destra, dove ero solito guardarla, e non trovarla. Poi, ore dopo, alle porte dell’alba trovarla lì, piena, tersa, splendida. Lì e solo per me, mia. Raggiante e bianca, tonda e pulita.

    Forse è questo che mi fa sentire inadatto. Non ho una guida e cerco di camminare a modo mio. Sono così pieno di me, in apparenza, da pretendere di non avere bisogno di nessuno.
    Fino a rendermi conto che non ho semplicemente trovato nessuno da seguire.

    aside 24/12 2012

    Liscia o gasata? Alle 7, si figuri.

    I messaggi che mando non vengono recepiti.

    Sono un pazzo che vanvera parole nel buio e morde con rabbia una pezza di stoffa rossa.

    Difetti nella comunicazione, che sembra dover essere piatta. Palese.

    E non dormo la notte. E mangio la metà. E se dormo dormo di giorno, col telefono spento.

    Déjà vu.

    Basta abituarsi al cambiamento. Anche se stravolge tutto, certo.

    Mal che vada mi ritroverò nuovamente solo e mi trasferirò a Fanculo.

    Chiedo solo di stare bene, che quest’anno si chiuda e che io stia bene. Se riesco a far stare bene anche lei, meglio. Bene perché quest’anno di merda è stato un continuo mal di stomaco.
    Bene perché metto volentieri a rischio tutto se alla fine posso avere anche un pezzo del mio nirvana.

    quote 21/12 2012
    Chi è stato innamorato, innamorato davvero, si riconosce: non si accontenta, non ci riesce. Non si accontenta di due baci dati a caso in una discoteca. Non si accontenta di una notte di sesso. Non si accontenta di una storia tranquilla. Non si accontenta di chi è “bello ma non balla”. Non si accontenta dei “forse”, dei “se” dei “ma”. Chi ha incontrato l’amore si riconosce: potrebbe vagare anche tutta la vita come un disperato per riviverlo, almeno una volta, almeno mezzo minuto. Lo vedi camminare con gli occhi preoccupati, malinconici, speranzosi, lucidi di ricordi. Chi ha amato non può fare a meno di volere altro amore.
    Susanna Casciani
    video 20/12 2012

    A volte mi mancano le parole, ma a te ho sempre un sacco di cose da dire.

    aside 11/12 2012

    Mercante di storie.

    Libertà l’ho vista dormire
    nei campi coltivati
    a cielo e denaro,
    a cielo ed amore,
    protetta da un filo spinato.

    Respiro.
    Accosto a lato della strada e lascio che sia la musica di Faber a quietare quest’ansia che mi si forma dentro, mi pesa addosso, mi trascino dietro.

    Mi piacciono i miei nuovi panni, il nuovo profumo sul cuscino, i capelli sul cappotto. Mi ci posso abituare, ma il prezzo da pagare è riuscire a sanare quel che di vecchio di aggiunge a quanto già accantonato, in quel cumulo di pensieri e sono stato che nascondo nel mio bagaglio a mano, la stessa che pulsa nella ventiquattrore che ho messo via e non uso più così sovente.

    Accontentarsi. Questo non m’è mai riuscito bene, ma se non altro ci ho sempre provato, fino ad abituarmi, alle volte.

    La verità è che non ascoltiamo la stessa musica, che talvolta mettevo su, ma tempo addietro, con altri gusti. Gusti che cerco di spremere fino a farmela piacere di nuovo.
    La verità è che la fobia per i piedi, il fastidio per le mani nei capelli, lo scazzo che parte senza accenno di logica, la porosità della pelle lungo la schiena e come si inarca quando le si fanno i grattini, queste ed altre caratteristiche non fanno che ricordarmi giorni che non ti riguardano affatto. Non sono tuoi e non sono miei, seppure a logica lo sono stati.
    Sono cose che ho amato, usate fino al midollo, odiate.

    E poi c’è questa gabbia fisica. Questo corpo debole al sudore. Quest’acquila che hanno convinto gallina per un tempo troppo lungo, fino a dimenticare come si vola.

    E io, questo, ancora non so mandarmelo via. Mi lascio buttare giù.

    Sono giorni sereni, se non altro.
    Tutto a posto. Stanco. Deluso. Affaticato.
    Sereno.

    A confronto questo è il paradiso.

    Il mercante di storie non racconta mai la propria.

    aside 03/12 2012

    Continua pure a farti i cazzi tuoi.

  • Parole. Sono tutte parole.

    • No soy extraño. Sólo no soy normal. – Salvador Dalì
    • Ты дала мне два дела
    • Che diavolo significa che avevo un bar?!
    • Dove diavolo sei, Carmen Sandiego?
    • L’essenziale è invisibile agli occhi
  • Roba buttata a casaccio.

    • Odi et amo
  • La gente dice, la gente pensa.

    • Giovanni on Il mio destino è vivere balenando in burrasca
    • LogorroicaMente on Come una goccia che scivola sul vetro.
    • LogorroicaMente on Sarai sempre il più bel posto dove rifugiarsi per poter credere che tutto andrà bene.
    • Pece on La prossima mi viene meglio.
    • chand on L’amore sta nelle case in rovina
  • Domani metto in ordine.

    • March 2023
    • August 2021
    • April 2021
    • February 2021
    • August 2019
    • July 2019
    • March 2019
    • January 2019
    • July 2018
    • October 2017
    • September 2017
    • August 2017
    • July 2017
    • June 2016
    • May 2016
    • April 2016
    • March 2016
    • February 2016
    • January 2016
    • December 2015
    • September 2015
    • August 2015
    • July 2015
    • June 2015
    • March 2015
    • February 2015
    • August 2014
    • June 2014
    • May 2014
    • March 2014
    • February 2014
    • December 2013
    • October 2013
    • September 2013
    • August 2013
    • July 2013
    • June 2013
    • May 2013
    • April 2013
    • March 2013
    • February 2013
    • January 2013
    • December 2012
    • November 2012
    • October 2012
    • September 2012
    • August 2012
    • July 2012
    • June 2012
    • May 2012
    • April 2012
    • March 2012
    • February 2012
    • January 2012
    • December 2011
    • October 2011
    • August 2011
    • March 2011
    • January 2011
    • December 2010
    • October 2010
    • September 2010
    • August 2010
    • July 2010
    • May 2010
    • April 2010
    • March 2010
    • February 2010
    • January 2010
    • November 2009
    • October 2009
    • September 2009
    • April 2009
    • March 2009
    • January 2009
    • November 2008
    • October 2008
    • September 2008
    • August 2008
    • July 2008
    • June 2008
    • May 2008
    • April 2008
    • March 2008
    • February 2008
    • December 2007
    • November 2007
    • October 2007
    • September 2007
    • August 2007
    • July 2007
    • June 2007
    • May 2007
    • April 2007
    • March 2007
    • February 2007
    • January 2007
    • December 2006
    • September 2006
    • July 2006
    • May 2006
    • April 2006
    • March 2006
    • January 2006
    • December 2005
    • October 2005
  • Cose che cosano questo coso.

    • Log in
    • Entries feed
    • Comments feed
    • WordPress.org
  • Io, pur non sapendo amare, amo fare l'amore. (Salvatore Noschese)

Tumblog WordPress Themes by Theme created by Obox