La prossima mi viene meglio.

Ho iniziato a deglutire quel che non mi va giù di me e della vita che conduco. Lo faccio con un chiodo fisso nella testa, una illusione cui mi sono abituato senza rendermene conto.

Non ho ancora capito cosa sarei voluto essere, che cosa avrei voluto fare, quando e come avrei voluto o preferito accadesse. Non mi rendo conto di quel che arriva, figuriamoci la postilla ipotetica.

Penso che, va beh, la prossima volta la farò in modo diverso. Magari la prossima volta mi va meglio.

Il problema è che con prossima volta intendo prossima vita, che è un po’ stupido se collego che in teoria qui ho praticamente appena cominciato.
È un po’ come quando un film non mi piace granché, ma lo guardo comunque fino alla fine per via della mia fissa per le scene aggiuntive nei titoli di coda.

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