aside 29/03 2012

    Bambino ostrica.

    Non m’era mai successo, mai così. Non m’era successo di sentir pancia e testa e braccia e gambe svarionare, dar di strano.

    Non m’era successo così di sentirmi estraneo e ora mi son dimenticato com’è sentirsi parte.
    Oh, che son sbadato si sapeva.

    Se però è così, se mi tocca ripartir da capo, se non c’è verso, se poi mi si va a ricostruire da zero…se non c’è lei con me e poi finisce che non torna…

    Oh senti, spegni pure, che a me tutta ‘sta manfrina del via vai quotidiano, senza di lei, non mi va. Davvero, m’importa una sega a me del Louvre, m’importa una sega a me del mare, m’importa una beata fava del fare l’amore, del preparare il thè, del cucinar carbonara, persino della wok, del thè freddo alla pesca che puzza di piscio di gatto, del panino con la cotoletta e la salsina che mi garba tanto come lo fa lei, della tivù, dei film che metton sonno che son belli lo stesso se poi dormo e lei mi è accanto o se dorme lei e io son lì che l’accarezzo, m’importa una sega delle spiaggette del Talvera, m’importa una sega di Bolzano, del rosso un po’ scuro – fatele in un altro modo le tavolozze -, m’importa una sega a me dell’accoppiare i colori in generale – del nero sul blu -, m’importa una sega di S. Lorenzo – che cadano pure le stelle, che le stacchino tutte che tanto io non le guardo, che tanto son quelle, Venere compresa -, che mi tolgano pure i cereali col latte freddo, che Cristiano De André vada in pensione già ora – che ho iniziato ad ascoltarlo da quando lei è riuscita a farmi piacere quel solo 3 dicembre -, che la Moleskine inizi a produrre carta igienica, che non scrivano più libri, m’importa una sega dei reggiseni push-up se non servono a far sentire più donna lei – che tanto a me piace toglierglieli di dosso -, frega un cazzo a me di far foto, frega nulla di montare il proiettore, frega mene di scrivere sms, importa nulla della tascapane, di tagliarmi i capelli, di tagliarmi le unghie, che le sigarette le mettano anche a 20€ a pacchetto – mi frega nulla di quelle, che facciano male a qualcun altro -, m’importa una sega delle scie degli aerei se non c’è lei che mi urla addosso “tagliama”, che vadano a fare in culo tutti gli oroscopi se non prevedono che io possa in qualche modo riaverla qui, che…
    Basta. Spegnete tutto.

    Voglio essere libero. Libero di stare male. Libero anche di non respirare quest’aria che condivido, se mi va.

    A me non interessa…
    A me non interessa.

    Io tanto me ne sto qui. Me la vivo bene.
    Io sto qui. Dove cazzo vuoi che vada, tanto?

    Valgo così poco io.

    aside 27/03 2012

    Fotografie.

    Mi vesto anche io al contrario sulle sedie.
    Mi piace viaggiare.
    Mi piace parlare, discutere di politica senza far capire quale sia il mio indirizzo, fare del mio lavoro il mio quotidiano e dare quel qualcosa in più ai miei clienti affinché apprezzino me oltre alle mie doti professionali.

    Rincorrerò come te quella vita passata e perduta per anni?

    aside 25/03 2012

    Does anybody else in here feel the way I do?

    Mattinata musicale.

    Seduto sul ponte, tra una verniciata e l’altra, ad ascoltare parole, tra una nota e l’altra.
    Ad affrontare ricordi, tra una pennellata e l’altra.

    Pausa fissante.

    Pausa vernice.

    Pausa stanchezza.

    aside 25/03 2012

    Ex mogli e Chrysler

    Può mai valer veramente la pena pensare che una donna si possa sostituire con una macchina?

    Perché è già il nX che sento parlare così?

    Io amo Acse, è la mia compagna fedele, ma so che non può sostituire quel tassello mancante. È la mia auto, non una protesi.

    aside 24/03 2012

    Welcome back pensostrano.

    Di nuovo online, finalmente. È stata dura, stavolta l’hoster mi aveva decisamente fatto imbestialire, ma alla fine sono ancora qui, sono tornato.

    Tornato un po’ in tutti i sensi.

    Permesso d’uscita da S. Elena accordato. Dura poco però.

    aside 21/03 2012

    Come va?

    Semprebenegrazie!

    aside 21/03 2012

    Consapevolezze amare.

    Se scrivessi quello che mi passa per la testa adesso, dopo l’ennesima scenata, dopo un’altra sfuriata, finirei col pentirmi domattina. Forse anche subito dopo aver scritto.

    Di una cosa son certo, non è di quella lì che mi innamorai.

    Magari lo fa davvero per aiutarmi. Finge gelosia e fa di tutto per farmi incazzare e farsi detestare, puntualmente quando mi sento meglio, giusto perché in quel momento sono più debole.
    Lo fa per aiutarmi e aiutarsi. Perché lei ha quel gran casino, quel gran frastuono che le lascia addosso troppo sale e le intossica la pelle.
    Così ogni tanto me ne sputa un po’ addosso, così che io non mi dimentichi di stare male. Che non va mica bene.

    Non ho probabilmente scontato la pena. A sapere almeno quanto dovrebbe durare…uno si organizza, in caso.

    aside 20/03 2012

    Il mio rifugio a righe oblique, blu.

    Punto di restart.

    Ho lavorato più oggi, notte intera compresa, di quanto sono riuscito a fare negli ultimi due mesi. Indosso i nuovi occhiali da sole, blu, per coprire le occhiaie e gli occhi grigi, falsi.

    Oggi ho rimesso giacca e cravatta e ho ripescato, con loro, il carisma che avevo mollato da qualche parte nell’armadio.
    Ho deciso di rimettere in piedi l’azienda, sempre che in piedi ci sia mai stata.

    C’è che mi prende questa carica e le cose ricominciano ad andare bene. C’è che se non faccio qualcosa adesso, finisco in stack overflow.
    C’è che anche se mi sento osservato da un televisore di cartone, riesco a concentrarmi sull’obiettivo. Ride, un po’ anche di me.

    Un colpo di reni estremo, indispensabile, mentre attorno a me si pronunciano cifre impossibili. Perché questo gioco dei grandi è bello tosto, ma a me le sfide piacciono.

    Ho ricominciato a fissare i miei appuntamenti e progettare i cambiamenti.

    Rispondo addirittura al telefono, pensa te.

    #Aggiornamento delle 19:59#

    Mi ha telefonato. Mi ha telefonato, capite?!? Mi ha telefonato perché vuole che ci incontriamo di nuovo e riprendiamo in mano il discorso, il progetto che ho in testa da anni per la provincia, il progettone shuttle, il mio lancio verso il tutto!
    Mi ha telefonato lui perché vuole parlarmi e iniziare a lavorarci sopra.

    Io non so cosa stia succedendo oggi, ma quest’ondata mi piace!
    La cravatta non me la levo più se fa quest’effetto!

    aside 20/03 2012

    Gli aforismi sono cazzate.

    L’attesa del piacere è essa stessa piacere, porca paletta se è vero. Però è anche vero che le cose lasciate a metà sono quelle di cui più percepisci l’assenza, parole mie.

    Oggi mi sento bene. Ieri anche. Anche l’altro ieri, a esser sinceri.

    Bene di quel benino che ti fa stare meglio, dopo che per parecchio sei stato al massimo così così.

    Un benino un po’ egoistico da un lato e masochistico dall’altro. Forse avrei potuto stare benissimo, magari addirittura meravigliosamente bene, adesso.

    Ci sono persone che ti marchiano e altre che sono solo di passaggio, delle comparse, ma questa è cosa già detta, è un pensiero che ripeto da tempo.
    Il problema è quando non sai chi hai di fronte, di quelle persone che ti marchiano, ma non sai se resteranno lì o se saranno solo di passaggio. Un po’ come sono io, che cerco di marchiare chiunque io incontri e ritenga degno di nota, ma poi finisco sempre con lo sparire.
    Una persona un po’ come me, in un certo verso. Che mi ritiene, però, più simile ad altro, in un altro verso.

    Me la vivo un po’ così.

    Che tanto diversamente non riesco a fare.

    Giulia mi raccontò che se pianti i paletti, anche quando li togli poi i buchi restano. Per coprirli ce ne vorrà di tempo, più che altro dipende da quanti paletti avevi piantato nel campo.
    E finché ci saranno buchi, quel campo renderà meno e sarà più complicato coltivarlo.
    Non basta sfilare il nero di dosso, però almeno il paletto lo si toglie. Piano piano, uno per volta.

    Mi piace quello che vedo nel mio specchio.

    quote 19/03 2012
    Rivoluzione: oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
    Signor G.
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  • Parole. Sono tutte parole.

    • Un cuore lo ho, ma è stupido.
    • Smukke ting.
    • Ho un cellulare nuovo.
    • Quattro mura.
    • La verità è che non vuoi cambiare.
  • Roba buttata a casaccio.

    • Odi et amo
  • La gente dice, la gente pensa.

    • Giovanni on Il mio destino è vivere balenando in burrasca
    • LogorroicaMente on Come una goccia che scivola sul vetro.
    • LogorroicaMente on Sarai sempre il più bel posto dove rifugiarsi per poter credere che tutto andrà bene.
    • Pece on La prossima mi viene meglio.
    • chand on L’amore sta nelle case in rovina
  • Domani metto in ordine.

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  • Io, pur non sapendo amare, amo fare l'amore. (Salvatore Noschese)

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