aside 31/07 2012

    Stadi.

    L’ho fatta, ne ho combinata un’altra. Una dopo l’altra.

    Sono cose che farei, io? No. Non quell’io che io conosco e di cui posso vantare qualche pregio. L’etica, almeno.(parola che mi piace tanto, che ha quel suono che mi ricorda della prof. Valentini, quella che era convinta io fossi speciale, non diverso. Dis-charis.)

    Sono a buon punto, restart ex-novo. Perché per riparare una partizione danneggiata, la si formatta.

    Non fatemelo suonare come un addio, però, perché non è questo che voglio. Io tornerò, quando sarò più maturo. Torno sempre, alla fine.

    Tornerò e raccoglierò quel che troverò sulla mia strada. Ricordi, per lo più.

    Darò da mangiare al cane che avrà atteso il mio ritorno seguendo i miei percorsi.

    Ucciderò la bestia che mi pulsa nel sangue.

    Concedimi di essere dimenticato, perché quel che più ti spaventa, alle volte, è quanto più fortemente desideri.
    Da solo posso trovare la mia strada e percorrerla verso i miei obiettivi.

    Da solo. Perché chi parte da solo può partire quando vuole, non deve aspettare che altri siano pronti. Non deve neanche per forza aspettare di essere pronto egli stesso.

    Sono ragazzate, suvvia. Tutte uguali, si sa. Ci si riderà sopra, suvvia.

    È mentre le vivi, però, che fanno male.

    aside 26/07 2012

    Mannequin d’un ventriloque.

    Non sono dio. Troppi impegni, troppe cose da fare…le preghiere, umpf, le preghiere. Che fastidio.

    Non sono io a definirmi superiore, sono gli altri a riconoscermi tale, alle volte.

    Certo io me ne ganzo e parecchio. Eh sì, cazzo. Mi ci sento, alla fine, superiore alla norma.
    Diventi quel che fanno di te.

    Un ventriloquo manichino a sua volta. Di quell’unica bestia che non ti osanna, eppure ha bisogno di te.

    Che poi, questa smania di essere un bravo padre, quando succederà, mi nasce anche da questo. Essere meglio di. Fare meglio di. Essere. Alla fine sarebbe bastato questo.

    Si amano i figli più di quanto si ama una compagna? Io rimango della mia idea.
    È questo che non so più fare bene. Rimango della mia idea. Ci provo, almeno.

    Un ventriloquo manichino. Triste. Senza ombra di dubbio.
    Ci son soglie ove oltre non è possibile esprimere giudizio.

    Coerenza zero.

    Au revoir by ~Maudite-Gale

    Au revoir by ~Maudite-Gale

    aside 25/07 2012

    Un amore così adulto tu non darglielo in fretta

    Non sono riuscito a cambiarti, non mi hai cambiato lo sai.

    I soliti litigi, i soliti fastidi, ma non facciamo più pace a modo nostro.
    Macchie indelebili. Errori.

    Sono riusciti a cambiarci,  ci son riusciti, lo sai.

    Ipotesi. Banali e stupidi se, perché nel senno di poi sia possibile domandarsi come sarebbe andata se avessimo agito diversamente.
    Ma partirò.
    Partirò e andrò lontano da qui.
    E non sarà fissata la data del mio ritorno.

    Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?

    Poco importa, oramai.

     

    Troppo nervosa e interdetta per riuscire ad accogliere le mie parole, figuriamoci quelle che non dico.

    E io sono troppo donna. Faccio percorsi mentali a modo mio. Non più poi così terra terra.

     

    Luca, sono le quattro…perché sei ancora a letto?
    Stanotte non ho dormito, mamma.
    Ma stai ancora così per lei? Ancora? Vi fate del male…
    È lei che torna, è lei. Se dormo non la cerco, non la sento, non la vedo. È che torna…e ogni volta sconvolge tutte le barriere che riesco a ereggere.

    aside 20/07 2012

    (Im)porre il silenzio alla bestia.

    Quando sarà lontano sarà diverso.

    Forse.

    And if you fall down and see that you’re bleeding maybe you’ll have to hold on, to stand up without my help. I’ll be away from you, from your texting, from your love. Just away.

    Se era abbracciata poi…no non può essere lei. Francesca non ha mai chiesto di più, chi sta sbagliando son certo sei tu…

    aside 09/07 2012

    Tempo, datemi almeno il tempo.

    Devo tornare, il mio tempo qui è finito.

    Nel noto film affermano che chi scende al sud pianga due volte, una quando arriva e l’altra quando riparte.

    Io non vedo l’ora di andarmene, ma ho timore di tutto quel fracasso, quel casino, quell’angoscia che mi attende a casa.

    Ho fatto un’altra di quelle scelte sbagliate, forse, di quelle avventate, senza dubbio. Ho abbandonato l’idea di andare a Firenze, che mi gironzolava per la testa da un po’. Ho puntato il dito, ho cercato un posto abbastanza distante dalle persone che conosco e mi conoscono per evitarle e resettare e abbastanza vicino a casa, nel caso ne sentissi la nostalgia, ne avessi bisogno, avessero bisogno di me.

    Ho uno stack overflow in testa. Ho smesso di ascoltare grilli. Ho fatto un casino dietro l’altro… Non tutti io, però.

    Vorrei da un lato chiudere tutto, sparire, ripartire, formattare… dall’altro sono cosciente del fatto che da quando non c’è più Frah, non c’è più casa, non c’è più granché. Casino. Tanto casino. Folletti di vetro.

    Mal di testa.

    Fumo.

    Fastidio.

    Menefreghismo. Pausa. Standby.

    Casini, casini stupidi, casini incomprensibili, casini troppo intricati da poter essere compresi, ancor prima di poterli spiegare.

  • Parole. Sono tutte parole.

    • No soy extraño. Sólo no soy normal. – Salvador Dalì
    • Ты дала мне два дела
    • Che diavolo significa che avevo un bar?!
    • Dove diavolo sei, Carmen Sandiego?
    • L’essenziale è invisibile agli occhi
  • Roba buttata a casaccio.

    • Odi et amo
  • La gente dice, la gente pensa.

    • Giovanni on Il mio destino è vivere balenando in burrasca
    • LogorroicaMente on Come una goccia che scivola sul vetro.
    • LogorroicaMente on Sarai sempre il più bel posto dove rifugiarsi per poter credere che tutto andrà bene.
    • Pece on La prossima mi viene meglio.
    • chand on L’amore sta nelle case in rovina
  • Domani metto in ordine.

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