Cosa possiedi, cosa sai di sapere, che cosa accetti senza mai rifiutare...cos'è che ti fa sentire normale?Petrol - Nel Buio
Non è colpa mia, ne sono certo.
In questa casa gli interruttori sono da sempre nel posto sbagliato. Uno li cerca in una stanza e sono nell’altra, anche se di fatto accendono questa, sia ben chiaro. Uno li cerca a sinistra e sono a destra. Sempre dove non vai con la mano.
Non ho mai sentito di case che hanno l’interruttore della camera da letto in corridoio, solo in questa, in casa mia.
Ad ogni modo in tre anni non sono riuscito a imparare quale interruttore accendesse cosa.
Temo anche di aver definitivamente mandato in culo il NAS con i miei film. Volevo più prestazioni.
Sono diventato una persona esigente, almeno su queste cose.
Ho pulito con cura la mia pipa e ho fumato del tabacco ormai secco.
Ho una pipa fatta a mano, l’unica che non mi sia ancora mai caduta dalle mani, nonostante io sia uno sbadato, nonostante le mani di burro.
Brescia mi è estranea. Non conosco nessuno qui, salvo persone che hanno smesso di rispondere alle mie telefonate. O persone che non chiamo.
In casa mia, dicevo, le prese sono posizionate nei posti sbagliati.
Sai, quelle cose che funzionano e non te ne spieghi per forza il perché. Interruttori della luce in posti sbagliati, sporchi di vernice, cornice rotta per terra e l’odore del vetro spaccato che si miscela al colore delle pareti ravvivato.
Ieri notte hanno sparato a Frank, il mio punto di riferimento per gli spuntini notturni.
Ho pensato di cucinare una carbonara, giusto per farlo, perché poi non si sa, o meglio si sa che non ce ne saranno altre qui. Per poi distrarmi sulla tastiera e mangiarla fredda, senza nessuno che mi avverta che è il caso di mangiare prima che.
Prima che sia fredda, chiaro.
Di notte non avrei fatto più spuntini. Le nottate senza redbull di fortuna.
Ho dimenticato di lavare le tende, mi toccherà farlo domani. Non mi ricordo se il detersivo lo danno loro o devo portarlo da casa. Dimentico un sacco di cose.
Anche le prese non so mai dove siano, e sì che ce ne sono almeno due per parete.
Ti direi, i Velvet han partorito anche testi pesanti. Anche Una vita diversa è insensatamente pesante, ma più giovane. Ti direi mi ha ricordato i Petrol. Ricordi Devo andare via domani?
Non mi sono mai ricordato di comprare le redbull. Non so fare la spesa, non mi organizzo, non l’ho mai fatto. Fottesega a un certo punto, basta mangiare, d’altra parte.
Mi da un fastidio enorme vedere come adesso la connessione vada bene, adesso che non mi serve più. E ho finalmente sistemato anche il router, così il NAS non ci mette più secoli a trasferire i film. Porca puttana il NAS. Non è più accessibile.
Anche I perdenti e gli eroi è una gran bella canzone.
Il macello con il tabacco secco è che si spegne di continuo, ma se cerchi di tenerlo acceso scalda troppo il bracere e rischi di rovinare la pipa, oltre alla tua fumata. La pipa è per persone che hanno tempo, pazienza, metodo.
La pasta fredda non è mai stata un problema. Non per me che la preferisco cotta a oltranza e mi sembra più buona quando esce dal microonde, più vissuta. Il microonde non è più qui, però.
Mi piacerebbe fare un tatuaggio, una volta dimagrito, poi però penso cose tipo e se poi mi venisse un brufolo proprio lì?
Niente è comparabile ai Petrol, mi correggo. Stupido Spotify, li ha messi dentro a casaccio, ci sono altri Petrol. Troppi Petrol.
Cazzo. La connessione, devo ancora disdirla.
Perché ogni cosa che amiamo ci uccide? Perché lasciamo che sia tutto uguale? Perché nel buio non sappiamo guardare? Perché facciamo sempre finta di niente? Perché bruciamo ogni singolo istante? Perché la notte non riusciamo a dormire? Perché se gridi non riesco a sentire?
Cera è comunque la mia preferita. Ecco, dei Petrol ho apprezzato la poca scelta e il fatto che sia sempre stato difficile trovarli. Ogni nuovo brano è stato un regalo, un omaggio di gratitudine, per la fatica spesa a cercarlo. Non hanno mai sfondato. Le tracce lasciate su un vetro bagnato in un giorno di pioggia d’aprile. O era Dal Fondo?
Ho lasciato per ultime le cose che sono certo siano state solo mie. Come i cassetti dell’armadio della TV, per esempio, ricolmi di cartine, filtri, sigarette, buste finite di tabacco che nelle emergenze, quando manca la moneta per la macchinetta, si rivelano sempre utili. Il resto è roba buttata lì, a casaccio.
In quel cassetto ho scelto di recente di tenere anche il cavo HDMI. Non c’è più la TV, ma il cavo sì.
La cosa che più mi spaventa nell’ipotesi di tatuarmi qualcosa addosso – so bene cosa, è un bluff – è la scelta del punto in cui farlo.
Domani mattina cerco di svegliarmi presto, così vado a far colazione da Morticia. Che non saprò mai se sia un uomo o solo una donna un po’ bruttina. Un po’ Sean Penn, che brutto non è, comunque. Lui.
Tipo This must be the place, che è un film da vedere. Anche se lento, è un gran bel film. Che poi, lento, che cazzo vuol dire lento?
Christopher Lee ha pubblicato un album metal nel 2014, a 94 anni. Un anno prima di morire. Tosto quell’uomo. Saruman.
Siamo solo dei mammiferi, un insieme cellulare.
Sarà una mazzata nei coglioni. La bolletta di chiusura della linea, voglio dire. Ricordo che la penale, o come a loro piace chiamarla, va pagata a prescindere.
Son sempre bravi a prender soldi, non capisco perché io non abbia mai imparato. E sì che di cose ne ho imparate.
Bruciarle, poi, come se potessi mai arrivare a una cosa simile. Io le cose le copro, non le distruggo.
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