Sorrido per vendermi a buon mercato.
Questa è una di quelle che ho intenzione di conservare, ché non tutte le storie si posson raccontare a chiunque.
Ché talvolta val la pena farle crescere, evolvere, implodere.
Fino a che non è mia, è una storia che val la pena comunque portarsi dietro.
D’altra parte, non ne esiste alcuna.
Fra i miei piatti di ieri e i ricordi di noi
è quasi un anno che mancavi
Un anno che ci provo a trascinare via
Tutte le cose tue da casa mia e dall’anima
Ed ogni volta è fatica sprecata se poi
Rimane sempre qualcosa impigliata scordata nei cassetti
Di rose di cui nessuno ha più avuto cura, dal botanico all’alimentare.
Di quaderni che continuano ad avere lo stesso inchiostro, lo stesso spessore, con parole diverse.
Di qualcosa che è morta da qualche parte.
Di un’onda che nessuno ha seguito giungere all’orizzonte, controcorrente, diversa dalle onde che si vedono, che salate si toccano e seccano le labbra. Lasciano macchie bianche sulla pelle.
2 Comments
Davide
i versi sono stupendi… non avrei mai pensato fossero di Masini…
14 Jan
phaberest
Ha stupito anche me...temo risenta di un pregiudizio naturale dovuto ai brani tagliavene che scriveva fino a poco tempo fa. Non ho ascoltato tutto l'ultimo disco, ma tutto sommato potrebbe piacermi.
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