Qualcosa l'avrò pur dimenticato…

Strana sensazione.

Dunque, è un periodo che va…non va da favola, ma va. Ho una Punto sotto il culo, ma non sono ancora scappato – e non è per la benza, intendiamoci -, ho una ragazza che tutto sommato mi fa sentire realizzato anche se il nostro rapporto è un po’ un orologio a ricarica con ticchettio mensile, ho un lavoro che non produce più una beata pippa, ma il rapporto creatosi con i colleghi non è male – nonostante chi non si è ancora messa in testa la differenza tra lavoro e cazzeggio -, ho un altro impiego alle porte, ho scoperto d’avere una famiglia numerosa e con alcuni elementi – femminili, si sottintende – tutt’altro che passabili, ho una zia neo-matrimoniata e una sorta di neo-zio che ancora non si rende conto della cazzata che ha fatto, eppure…uhm…

Eppure boh.

Eppure non sono poi così soddisfatto…voglio dire…mi manca qualcosa? Boh.

La verità è che mentre un po’ tutto tende allo stabile, io cerco di dileguarmi verso qualcosa di disordinato.
A farla breve è un po’ come se tutti si vestissero di bianco, e a me il bianco non dona proprio.

Poi me ne sto un po’ per i cazzi miei. Vado al parcheggio, lì alla scuola, dove verso tarda ora non c’è anima né cane(un po’ come per tutta Merano d’altro canto) e penso. A cosa? A nulla. Penso.

Sapete…ci sono momenti in cui è giusto starsene per i cazzi propri. Un po’ come, quando si dorme, di decide più o meno da soli cosa sognare, è giusto che quando si è soli, di decida da soli a cosa pensare.
Nessuno ha mai rotto le scatole a qualcuno se questi dormiva senza sognare. Eppure dormiva.

Il punto è che mi sento un po’ troppo al centro dell’attenzione ultimamente.
Mi piace farmi notare, ma devo essere io a volerlo, così che altri possano scegliere di ignorarmi quando esagero. Se sono loro a iniziare, non c’è gusto.

E poi che due maroni ‘ste feste…son proprio tutti buoni a spendere e spandere quando ce n’è l’occasione, ma quando, però, parli loro di risparmio in previsione del futuro…allora sì che si piangono addosso perché non arrivano a fine mese. Eh si…i soldi in cazzate si spendono, ma poi se…va beh…lavoro. Do’h.

Ah, giusto, il blog lo ho riaperto. Nuovo indirizzo, nuova casa…stessi post e stesso imbecille che scrive. Puzza un po’ di vecchio e familiare, ma almeno adesso lo sento di nuovo mio. Mio mio MIO!

Col cazzo che gli ricambio nome se si ripresenta una situazione come quella passata. A quel punto chiudo e mi compro un diario.

Adesso basta, velà, ho già sparato abbastanza boiate.

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