Eh…caro Sig. G, avevi ragione…hai ragione. Dio è in campagna da qualche parte a curare la sua stalla e il suo orto, annoiato e stressato da tutto ciò che siamo diventati.
Però…Dio potrei essere io, o magari tu, Luna, che mi ascolti e resti sempre in silenzio sopita nel tuo vasto avvenire tra i versi di poeti del passato.
Dio potrebbe essere chiunque…Dio potremmo essere tutti come nessuno. Dio…chissà cosa girava per la testa a colui che pronunciò per primo queste tre lettere in una parola e decise che la prima dovesse essere maiuscola per forza. Tre come trinità…Dio, God, Got…
Dio che prende, Dio che da…sempre Dio. Ogni giorno gli vengono dedicate milioni e milioni di preghiere. Chiamatelo come volete: Allah, Javeh, Jesus…e affibbiategli tutti i simboli che volete, siano essi oggetti come una croce e un candelabro o animali come Tori, Acquile, Tigri, Leoni…assegnatelo ai quattro elementi, disegnatelo, cantatelo…fate come vi pare, a mio parere il vostro Dio è sempre lo stesso. Dopotutto, voi che lo invocate, chiedete sempre le stesse cose…quindi perché non ne prendete in considerazione uno solo e festa finita?
Beh…se io fossi Dio mi sarei già stancato di voi.
Mi immagino a giocare con i mondi…a crearne di nuovi fino a trovare quello che finalmente mi soddisfa…quello che mi piace. Se fossi Dio pretenderei. Come quando compro un libro, se mi piace lo leggo, altrimenti lo poso da qualche parte in camera e ne compro un’altro e così avanti fino a che non trovo quello che realmente m’ispira. Pretendo di leggere qualcosa d’interessante.
Se fossi stato io Dio…tu, uomo, ti saresti mai chiesto se sei abbastanza? Ti saresti mai reso interessante o avresti atteso un perdono divino per la tua inutilità? No uomo e adesso sarebbe tardi. Sarei stufo di leggere pagine scritte male…Dio ne ha le palle piene delle tue guerre, delle tue violenze, delle tue depressioni. Uomo, fai qualcosa se vuoi meritare il mio perdono e vedrai che, forse, tornerò. Non certo nella mia vita e neanche in quella di colui o colei che adesso sta leggendo queste mie insulse parole, ma se fai il bravo, uomo, probabilmente come ogni genitore verso il proprio figlio dopo l’ennesima cavolata, saprò perdonarti e magari, esagerando, anche premiarti.
Adesso dormo, Luna, ma ti ringrazio…mi hai ascoltato anche questa notte.
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AttimiRubati
domande eterne che forse non avranno mai risposta ma che in fondo lasciano tutti col naso all’insù verso un cielo che non comprendiamo fino in fondo…
13 Jul
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