San Lorenzo in ritardo.

Ci sono sere come questa in cui sento più che mai la tua assenza.

Stasera ti vorrei accanto a me a fumar sigarette e parlar di cosce lunghe fino al mattino. Fare di quei discorsi che cercano di insegnare, ma che alla fine è stesso chi li fa a non averli appresi.

È tutto fottutamente grande. Tutto così grande ed io così piccolo, accovacciato al centro, come in una stanza bianca, enorme, a fissare le finestre alte col desiderio di curiosare al di là del muro.

Tutto così grande eppure qui dentro, mica là fuori. Chissà com’è là fuori.

Ovunque sono, sono fuori. Continuo a sparare alle lattine mentre poco lontano altri giocano a pallone.

Speciale, mi dice. Diverso, penso io.

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