Se mangia, bene, se no si fa in culo.

Ne ho un sacco di cose da dire, un casino. Ma non so dirle, non mi vengono le parole…

Ora come ora non sarebbero mie. Quelle che mi mancano all’appello sono le parole del sedicenne rivoluzionario che mi accompagna.

Una casa in rovina, i saluti di una “famiglia” che non vedo e sento da molto tempo, un “fratello” che c’è e ci sarà.

Abbiamo la pellaccia dura, noi. Ce la caveremo. Ce la siamo già vista tosta, ce la faremo.

La mia maledizione è questa, non so fare un passo avanti senza guardare ogni tanto a quello che mi lascio dietro. Quante cose mi ha portato via il lavoro? Quanto mi ha cambiato? Quante volte mi ha messo i bastoni tra le ruote?

 

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