Finestre, clacson e sigarette.

Se non mi fossi imposto di ragionare e smetterla di farmi del male, uscirei da qui, andrei verso quella che era casa mia e mi appoggerei alla finestra. Sarebbe un chiaro e penoso episodio di stalking.

Non prenderei la macchina, andrei a piedi e mi fumerei qualche sigaretta camminando. Alla fine è qui a due passi, non più di un quarto d’ora di camminata.

Arrivato alla finestra scruterei camera nostra in cerca di lui. Probabilmente a quest’ora di sabato li troverei lì, insieme.

Ho pensato molte volte a come sarebbe guardarli mentre si baciano, si sfiorano, si coccolano. O, come piaceva dire a noi, si glucosano.
Non mi piacerebbe affatto, soffrirei come un dannato ma, cristo, una volta per tutte mi fisserei in testa che per me non c’è più posto. Che è davvero successo, che è così.
Mentre fanno l’amore no, questo mai. Non mentre imbratti di superficialità il suo corpo, le sue membra, il suo odore, i suoi pensieri. Tu che  io vedo così sporco.

Ci vuole fegato a mandare giù.

Ho sempre avuto problemi col fegato. Squilibrato. Grasso. Unto. Stomachevole.
Come il mio problema.

2 Comments

  • Secch

    Nessun altro potrà dargli quello che gli davi tu, ma questa è una delle tante piccole sconfitte che nella vita ti aiutano a capire dove stai andando e, in caso, che strada scegliere.

    5 Feb
    Replica
  • LogorroicaMente

    Tu che io vedo così sporco.
    Un’espressione violentissima. Come sono violente le immagini di questo articolo, peraltro scritto in sordina.
    Mi spiace dirtelo in quest’occasione non proprio felice, ma questo sembra un bel posto.

    9 Feb
    Replica

Leave a Comment

Posting your comment...


(Necessaria affinché il commento non sia considerato spam)

Subscribe to these comments via email