D’amore si muore.

Da aliCe mi salvò il lavoro, da Bebba aliCe. Quella per aliCe durò circa 6 mesi, quella per Bernadette più di un anno.

Siamo punto e a capo, in parte posso quasi dire ci sia del bello nel reincontrarti, solo in parte però, perché con te qui si sta da cani.

Sei il me sfigato, quello delle lacrime e della musica deprimente, quello che mi fa sentire un coglione e perde tutta la dignità che fatico ad accumulare. Sei cenere e parole sbagliate. Sei me.
Questa volta però non è paragonabile alle altre, questa volta non ti conosco, sei più forte e più presente che mai. Imprevedibile e alla continua ricerca di una metà che ho allontanato per mesi, che ho trattato male, svilito, aggredito e decisamente non amato come avresti fatto tu.

Frah è stata la mia storia più importante in assoluto, la prima che abbia trovato le palle per affrontare i miei limiti e superarli, nonostante provassero in tutti i modi ad ostacolarla…continuò così fino a quando ad ostacolarla non fui io stesso con le mie bugie, con il mio assenteismo e con il mio pessimo carattere lunatico. Talvolta mi domandavo come cazzo facesse a restare ancora lì, lei che poteva averne quanti voleva, bella com’è. Bella, bella davvero. Così le dicevo.

Avevo dovuto inventarmi un’altra forma di dire ti amo perché quella classica, oltre ad essere too mainstream per quelli come noi, era troppo banale e minimale per esprimere quanto ci amassimo. Iniziammo con un “Ti amiverso” e finimmo in un “Più di ieri, meno di domani”.

Frah è stata anche la prima che ho ufficializzato, che è riuscita a conoscere mia madre e farsi addirittura volere bene da lei, lei che guai a chi lo tocca il suo bambino e il suo bambino lo capisce solo lei. È stata la prima storia non a distanza che abbia superato il mese e anche la prima con cui ho convissuto, un anno e mezzo. È anche la prima che ho odiato amandola.

Non so cosa ci aspetti il futuro, ma vorrei sia ancora con lei e non riesco ad accettare alternative. Mi sto imponendo di non vederla per un po’ e l’occasione c’è.

Partirò per Pompei a breve e vi resterò per almeno 4 mesi, mi servirà a smettere di piagnucolare come un bambino e magari mi farà trovare la forza di convincerla a tornare da me. O magari trovare le palle per sparire del tutto. Mi sento inutile.

Che diavolo mi era successo? Come cazzo ho fatto a spingerla nelle braccia di un altro?

Come cazzo si spegne questo lamento continuo che mi risuona dentro?

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