Ieri, domani e, quando ho tempo, oggi.

Più vivo e più mi sorprendo di quanto vivere sia strano. Per me vivere è un piacere forte, anche troppo forte alle volte…è un po’ un orgasmo persistente che alle lunghe stanca, sfinisce, fa passare la voglia. Perde significato.

Più vivo e più mi rendo conto che alle volte non vivo. Se viene a mancarmi la vita, mi sento mancare me stesso e non riesco a godere di ciò che potrei offrirmi. Credo sia un po’ come la sensazione, giusto per continuare a paragonare col sesso, che si prova facendo cilecca, ma amplificatela fin quanto sapete contare e ancora non avrete capito di cosa sto parlando.

Macchio d’inchiostro la carta e ancora non ottengo risultati.

Corro e corro per trovare ciò che in forma teorica ho già.

Gioco con la vita che tempo addietro desideravo.

Mi sento solo alle volte. La cosa assurda è che così mi piace.

Sono elettrizzato dall’arrivo della fine del mese. L’angoscia occupa il tempo…

Potevo anche rompermi qualcosa…sarebbe stato meglio. Almeno l’ospedale sarebbe costato meno. Adesso per ‘sto ciufolo d’un carroziere dovrei aprire un mutuo.

Fino al 20 marzo manco un euro…e dopo…e dopo boh. Dopo si vive.

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